Originariamente nata come Fratelli Dabbene, la sede della cantina viene fondata addirittura alla fine del Settecento, con la casa tuttora abitata dagli attuali proprietari. Clementina, ultima erede dei Dabbene, sposa nel 1893 Carlo Alessandria, segnando il passaggio di consegne: benché il soprannome di “Prinsiòt”, principino, lasci intuire che fosse figlio unico, l’insegna della cantina si trasforma in Fratelli Alessandria. Gian Battista, insieme con il fratello Alessandro e la moglie Flavia, rappresenta la settima generazione della famiglia, mentre ha già fatto il suo ingresso nell’attività il figlio Vittore, ottava generazione di vitivinicoltori.
Il patrimonio di Fratelli Alessandria è rappresentato dai vigneti che si estendono su una superficie di circa 15 ettari, frazionati tra le aree più vocate del territorio di Verduno: Monvigliero può a ragione essere considerato il Grand Cru del comune, composto da una pura espressione delle marne di Sant’Agata Fossili. San Lorenzo, Rocche dell’Olmo e Pisapola, sono tutte coltivate a Nebbiolo, mentre sui versanti di Neirane, Campasso e Riva Rocca compaiono Dolcetto, Barbera e l’emblematico Pelaverga. Spostandosi sul comune di Monforte d’Alba si incontra l’appezzamento a Nebbiolo e Barbera di Gramolere. Le operazioni di cantina sono estremamente tradizionali, con fermentazioni e macerazioni prolungate, affinamenti in botti grandi di Slavonia e lunghi riposi in bottiglia.