Fabrizio Ferrero Di D Festa Piemonte Moscato Passito DOC 2017

Questo tipologia di vino è la versione più longeva che si può ottenere dalle uve Moscato bianco. La sua vendemmia avviene in due fasi, la prima si svolge tutta in vigna con l’individuazione dei grappoli atti a produrre questo vino e conseguente taglio del tralcio su cui esso è inserito. I grappoli così trattati si lasciano permanere in vigna fintanto che gli zuccheri dell’uva in appassimento raggiungono il livello desiderato. Solo a quel punto si potrà procedere alla vendemmia, ma occorrerà che il tempo sia stato clemente, ed i grappoli sanissimi al fine di reggere questo stress maturativo indotto. Il lasciare i grappoli nella vigna a surmaturare anziché condizionarli in fruttaio come da più parti si usa comporta una maggior salvaguardia dei profumi del Moscato che val però la pena di correre per la salvaguardia e la valorizzazione dei profumi. Questa piccola divagazione tecnica per precisare la tipologia produttiva adottata nella produzione di questo vino che come nel caso della bottiglia oggetto di degustazione si conserva perfettamente anche per decenni. La degustazione di questo nettare si allontana dalla comune concezione che solitamente si ha del vino e ci permette di estrapolare dal bicchiere un profluvio di profumi. Le note intense di frutta sciroppata, di caramella mou, ci indicano la sua inclinazione a considerarlo un vino da meditazione, dove l’evoluzione della maturazione ha raggiunto livelli di affinamento straordinari senza percepire alcuna nota decrepita imputabile al passar degli anni. In bocca si fondono la dolcezza ed il calore che coinvolgono  ed impressionano per un tempo lunghissimo senza alcun spigolo acidico.